Appunti di un viaggio dal 2000 al 2012
giovedì 27 novembre 2008
Armadillo americano
Sei un armadillo in una stanza di cristalli
Ti muovi come bestia fra gli umani
Hai la corazza che ti gonfia
Spalle petto testa e genitali
Colpisci e terrorizzi, tempesti di parole i davanzali
Ripercorri le scale, sbattendo sui gradini
Le canne dei fucili, canti un’aria operistica
Dandogli i ritmi di un cantare rap
E con quel ritmo ossesso ed ossessivo
Spacchi la testa a un giovane nativo che
Per sbaglio ti ha chiesto un qualche cosa
Sei un armadillo goffo ed efficace
Nello stare al tuo mondo, lo sai fare
Sai essere bestia ed anche eroe,
Sei un armadillo con la foto
Di Jenny e del tuo cane, con le
Parole di mamma nel taschino
E sopra al cuore un bel Gesù Bambino.
Sei un armadillo con la
Bomba in canna, con le stelline
In testa, Gorge ritratto dietro ad un santino,
Coldoreeza che fa un bel sorrisino
E un talebano col cranio spaccato
Fotografato sul far del mattino.
Armadillo che sa stare a galla nella
Foresta amica, che mangia la banana e
Lascia andare solo il cane che abbaia con
Sottofondo una orchestrina Jazz,
Sei armadillo, un armadillo, sei
Un armadillo che non sa altro
Non vuole altro sapere e
Fa la storia.
Armadillo che Dio ti abbia in gloria.
P.S. Con le più sentite scuse alla
categoria animale degli armadilli.
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