venerdì 20 agosto 2010

11 Settembre 2010

Un giorno sapremo
davvero se è vero
ciò che mi dici
se mi hai amato
se non hai stoltamente
mentito a me, a tutti
a te stessa
un giorno sapremo
cosa si nasconde dietro
undici, dietro ciò
che non dici
ma si sa che l’hai fatto
un giorno sapremo
il significato esatto
della parola misfatto
un giorno saremo profeti
del passato che
senza dirlo avevamo intuito
a tatto, a senso, ad olfatto
la cialtrona follia di chi
senza mezza misura
ma sarà altro settembre
altro giorno, altro undici
altro modo di essere
a dirci se abbiamo
se ci amiamo
se ci siamo sognati
se il cielo è veramente
sgombro da affanni
se la luna modesta e tenace
saprà togliere astio
se quel brusio sei tu o sono io
se dietro alla nube di sabbia
un giorno sapremo
se è tutto vero ciò
che abbiamo vissuto
o se siamo stati, ancora
una volta ingannati.



venerdì 6 agosto 2010

note di repertorio

POETRY SLAM: GRAN SUCCESSO A CASERTA"SU IL SIPARIO" AL TEATRO CIVICO 14

Il palcoscenico del Teatro Civico 14, in vicolo Francesco Della Ratta a Caserta, ha ospitato, venerdì 16 aprile, la terza edizione dell´esilarante Poetry Slam "Su il sipario", la gara di poesia che ha visto avvicendarsi le invenzioni liriche di Giorgio Anastasia, Martino Giusti, Francesco Iannone, Antonio Maggio, Marco Palasciano, Antonello Ramelli, Giuseppe Spinillo e Ferdinando Taccogna.
Trattasi di autori dalle più svariate esperienze umane e letterarie, accomunati dall´amore per l´arte poetica. Talenti indiscussi, certamente, che hanno saputo coinvolgere ed emozionare il pubblico in sala. Pubblico protagonista grazie al meccanismo dello Slam che della "comunità poetica" ha fatto il suo slogan così come ci testimonia il grandissimo successo, che sin dagli anni ottanta ha avuto questo tipo di competizione letteraria, nata negli Stati Uniti e poi approdato in Europa.
Poeti ed uditori, infatti, sono coinvolti reciprocamente in un gioco emozionante e ricco di risvolti emotivi: gli autori cantano le loro poesie ed è logico che ad esse conferiscano quel quid, qualcosa in più che altrimenti non potrebbe emergere. Il pubblico ascolta, esprimendosi alla fine delle performance con applausi o fischi. Senza sconti.
Al pubblico sovrano è affidata anche la scelta dei vincitori attraverso una giuria estratta a caso tra gli spettatori che attraverso il sistema delle votazioni conduce l´esito della gara fino alla declamazione del vincitore.
La terza edizione del Poetry Slam è stata vinta da un gentiluomo romano, Giuseppe Spinillo, classe 1961 il quale, con la sua leggiadra irriverenza, ha conquistato gli spettatori del Teatro Civico 14 con i brani tratti da "I tempi del Bradipo" e con bella "Ode al Vino".
Capace di tradurre in versi l´emozione di attimi di intensa vita vissuta, il trentasettenne napoletano Giorgio Anastastia, analista programmatore con la passione per la letteratura, ha conquistato il secondo posto nella competizione. Terzo, Antonio Ramelli, nato a Casagiove nel 1975. Molto interessante la sua poesia in vernacolo, tentativo, certo coraggioso, di ricondurre all´attenzione degli uditori la freschezza, la vitalità, l´intramontabile emozione che la lingua napoletana è capace di regalare - se impiegata con rispetto e riguardo, così come ha fatto la penna del giovane impiegato casertano- omaggiando, così, una tradizione che vanta nomi indimenticabili.
L´elemento caratterizzante è stata la carnalità con la quale ogni verso ha trovato manifestazione: il corpo degli autori ha servito la parola arricchendola di elementi espressivi altrimenti non svelati. Con l´intrattenimento musicale del chitarrista Vincenzo d´Addio la serata è stata diretta dalla poetessa Anna Ruotolo, la Master of Cerimony,l´anima dell´esperienza del Poetry Slam casertano che ha simbolicamente scelto di intitolare "Su il Sipario", per passare anche dall´altra parte, dalla parte di chi le poesie non solo le scrive ma le ascolta, nella persuasione che la poesia sia la vita stessa che si manifesta ad ognuno di noi, che sia lo specchio della società in cui viviamo e che pertanto debba essere con-divisa. Vivere la poesia non come esperienza del singolo, ma come comunione di emozioni in cui l´io e l´altro attraverso la comunicazione poetica riscoprano il valore più profondo della convivenza civile.

Anna Borriello